26 gennaio 2007

Metodi di iTunes illegali per la Norvegia

Il Norwegian Consumer Ombudsman, Garante Norvegese, che scandaglia il mercato alla ricerca di pratiche illecite e contrarie all'interesse dei consumatori, ha dichiarato fuori legge FairPlay, il sistema di protezione dei contenuti acquistati su iTunes Store che impedisce di ascoltare i brani di iTunes su un player che non sia iPod.

L'ombudsman norvegese (equivalente al nostro "difensore civico") ha recentemente dato ragione alle associazioni di consumatori, dichiarando FairPlay illegale e, da un punto di vista strettamente giuridico, ciò è in perfetta armonia con la legge norvegese.Il difensore civico norvegese, Torgeir Waterhouse ha fissato il primo ottobre come data entro la quale la Apple deve consentire al software di iTunes di essere interscambiabile con quello delle società concorrenti. Se al termine della scadenza la Apple non avrà provveduto a ciò sarà denunciata, multata ed, eventualmente, costretta a non operare più in Norvegia.Ma le leggi Norvegesi son una cosa, le normative della Comunità Europea invece il sistema FairPlay non è in contrasto con le leggi sulla concorrenza.

Comunque la vita in Europa di iTunes si fa sempre più difficile. Ci sono state iniziative intraprese in Svezia, Danimarca e Finlandia e anche le associazioni dei consumatori di Germania, Francia e Olanda sono andate all'attacco di Cupertino. Ma, con la Norvegia, è la prima volta che un'autorità europea accusa iTunes di violare le leggi.

Le associazioni in lotta con Apple sono forti delle nuove leggi sulla concorrenza in questo specifico campo recentemente introdotte dai governi francese e norvegese, che imporrebbero ad Apple di rendere i brani venduti compatibili con tutti i lettori musicali in commercio, e non solo con iPod.

Da parte sua, Apple è invece sostenuta dalle normative della Comunità Europea, le cue direttive devono obbligatoriamente essere recepite dai paesi membri. Secono quanto stabilito da Bruxelles, infatti, il sistema FairPlay non è in contrasto con le leggi comunitarie sulla concorrenza e, men che meno, per Apple si profilerebbe il reato di abuso di posizione dominante.

Sia come sia, mai come ora si prospetta un futuro incerto per le DRM applicate alla musica digitale: le restrizioni da copia vengono date per spacciate da più parti, le major le abbandonano sul vecchio ma ancora vitale CD-Audio e si cominciano a intravedere alternative possibili per commercializzare musica online.

Il problema della non compatibilità delle canzoni vendute su iTunes è un po’ il problema dell’intero settore della musica online. Anche i negozi concorrenti a quello di Apple vendono brani protetti e non aperti a tutti i lettori presenti sul mercato. Per citare alcuni tra i maggiori store italiani, le canzoni distribuite da RossoAlice, Tiscali Musica e United Music possono essere ascoltate soltanto sui dispositivi compatibili con la famiglia Wma (Windows Media Audio, il formato musicale sviluppato da Microsot).
La differenza sta nel fatto che i rivali di iTunes sarebbero ben contenti di permettere alle loro canzoni di essere ascoltate anche sul popolarissimo iPod. Apple, invece, preferisce preservare un ecosistema chiuso, mantenendo l’esclusività del passaggio tra iTunes e iPod.

La sfida della Norvegia e dell’Europa a iTunes rientra tuttavia in un discorso che va al di là del singolo negozio e riguarda l’intera natura della fruizione musicale digitale. Secondo molti addetti ai lavori (vedi articolo di Attivissimo), il 2007 potrebbe essere l’anno in cui le etichette discografiche alleggeriranno le loro posizioni nei confronti della protezione dei file musicali. Se n’è parlato molto alla recente fiera Midem di Cannes, alcune major (soprattutto la Emi) hanno già condotto alcuni esperimenti in questa direzione e l’ingresso di nuovi attori nell’arena digitale (vedi l’annunciata apertura di un negozio online di Amazon) potrebbe accelerare ulteriormente il percorso.

La nascita di protezioni come quella di iTunes fu in origine richiesta direttamente dalle etichette discografiche, che desideravano così evitare che le canzoni circolassero troppo liberamente su Internet, finendo sulle reti di condivisione P2P non autorizzate. La strategia si è tuttavia rivelata in buona parte fallimentare. Perché è vero che ha portato alla nascita di un fitto (ma frammentato) reticolo di negozi legali. Ma è anche vero che le canzoni hanno continuato a circolare sulle reti P2P (secondo una recente ricerca di NPD Group, per ogni canzone regolarmente acquistata su iTunes ce ne sono nove che vengono scaricate illegalmente tramite filesharing) e l’opinione pubblica ha finito per schierarsi in modo quasi plebiscitario a favore di una “liberalizzazione” della musica su Internet, come dimostra - per il caso italiano - il clamore e il sostegno con cui è stata accolta la recente sentenza della Corte di Cassazione di Torino, seppur interpretata dai media in modo impulsivo e parziale (Come ho fatto anche io).

25 gennaio 2007

Articolo interessante sull'iraq

Una colonna di fumo nero si alza nei pressi dell'aeroporto, dicono sia un attentato. Lungo la superstrada che porta in città auto e camion in controsenso fanno più paura dei mitra spianati di contractors e guardie di sicurezza. Baghdad sta entrando nella sua nuova settimana di fuoco e lo fa con l'apparente schizofrenia di una metropoli che può soltanto sopravvivere in spazi che si restringono da anni.

Sono le tre del pomeriggio, il volo da Amman è giunto come sempre in ritardo, incrociando grande traffico di elicotteri e gran bordello lungo la superstrada, dovuto al fatto che dopo le quattro tutti vogliono essere a casa. «Il coprifuoco scatta alle nove di sera - spiega il fidato autista sunnita della scorta che è venuta a rilevarci - però dopo le quattro non circola più nessuno». Racconta che all'una, quando aveva attraversato Yarmuk Street per andare a prendere il «coéquipier» sciita, i marciapiedi erano deserti e mezz'ora dopo, ripassandovi, ha visto quattro cadaveri sull'asfalto con i polsi legati dal fil di ferro.

L’operazione «Colpo d’ascia»Oggi si combatte nella famosa Haifa Street e nel quartiere di Fadhel, dove poche ore fa era stato abbattuto un elicottero della Blackwater con cinque contrattisti a bordo. Si dice che abbiano eliminato i superstiti con un colpo alla nuca, come si fa negli scontri ultimativi. Il comando americano ha battezzato l'operazione «Colpo d'ascia» e si dovrebbe sperare che la mazzata riesca, anche le se le probabilità non sono molte. «Quella di oggi - racconta lo sciita - é una battaglia vera: gli americani stanno usando elicotteri e carri armati, hanno piazzato cecchini sui palazzi». I primi tremila rinforzi statunitensi sono arrivati quarantott'ore fa e prima che la settimana dell’Ashura scateni l'imprevedibile, governo e liberatori vogliono ripulire la capitale, anche a costo di impegnarsi in autentiche battaglie urbane. Nel quartiere di Yarmuk, a ridosso dell'aeroporto, la fila di automobili di fronte a un distributore di benzina è lunga mezzo chilometro. Ogni tanto furgoni strombettanti tentano di spezzarla con autisti urlanti che rispondono al coro di insulti indicando i carichi che portano sul tetto.

Il funerale delle teste mozzeO sono mobili o sono bare. Più spesso bare. Qualcuno magari tenterà anche di impietosire gli altri esibendo un morto finto, però in genere, ci viene assicurato, i morti sono proprio morti e quelle auto appartengono a sciiti che cercano di trasportare i resti dei loro cari fino al cimitero sacro di Najaf. Le vetture con il salotto legato sul tetto sono invece di gente che sta scappando dalla città. La radio dice che a Najaf si sta recando anche un corteo partito dal villaggio di Modain, poco a Sud della metropoli. Vanno a seppellire 25 teste ritrovate in una discarica, mentre i corpi non si sa dove siano finiti. Due marines sono stati uccisi nella provincia di Al-Ambar, uno nella capitale, tre terroristi sono morti in città. L'elenco degli orrori potrebbe continuare all'infinito e sicuramente lo farà, però è forse più utile cercare di capire cosa stia succedendo e in cosa potrebbe sfociare questo nuovo braccio di ferro fra sciiti, sunniti e peroratori di tesi dinanzi al Congresso. L’Ashura è la festività che ogni anno, in memoria della morte di Hussein, conduce la plebe sciita alla città santa di Kerbala in interminabili e stracciati cortei di zoccolanti. S'è iniziata pochi giorni fa, raggiungerà il culmine fra lunedì e martedì prossimi quando decine di migliaia di persone si riuniranno dinanzi alla Moschea Azzurra per fustigarsi e chiedere al Profeta un riscatto atteso da secoli.

Gli equilibri del potereQuesto è quel che avviene dal punto di vista religioso. Da quello politico invece grazie agli accordi del dopoguerra e all'importazione delle regole della democrazia in Iraq quel riscatto è già cominciato, e dopo millequattrocento anni il Paese viene governato (o provvisoriamente gestito) da due grandi movimenti sciiti. E questa è la ragione per cui la guerriglia sunnita se la sta prendendo sempre più a male. La sintesi sarà un po' rozza, però rende. La nostra scorta per esempio oggi rappresentava un rarissimo esempio di collaborazione interreligiosa, vuoi grazie ai soldi dello straniero, vuoi per la memoria di vecchie imprese comuni; eppure perfino fra vecchi amici ormai affioravano tensioni. «Io abito nel quartiere di Adamhya - faceva lo sciita, che nella sua zona si trova in minoranza - e ogni giorno ci sono intere famiglie che scompaiono, i criminali sunniti arrivano coi mitra spianati e dicono alla mia gente di andarsene senza prendere neppure la biancheria».

Vendette incrociateIl sorriso del sunnita alla guida non era troppo amichevole, lui abita a Khadamya, sulla sponda opposta del Tigri e rispetto a una maggioranza sciita a sua volta è un isolato: «Dalle mie parti - raccontava - le bestie di Moqtada Al Sadr hanno bruciato un appartamento abitato da sunniti con l'intera famiglia dentro...». Più che di nuova pulizia etnica nel caso iracheno si dovrebbe parlare di pressanti indicazioni a migrare, un disegno di difficile attribuzione vorrebbe vedere tutti i sunniti di Baghdad piazzati sulla riva occidentale del Tigri nell'area denominata Khark (che in lingua araba significa appunto Ovest) e gli sciiti lungo la sponda opposta, chiamata Rafida che poi significa «area dei rinnegati». Questo almeno è quanto accadeva fino a ieri. Dopodomani forse anche a Baghdad l'Ovest continuerà a chiamarsi Ovest e Rafida Sharh, ovvero semplicemente Est, la rivoluzione del potere sta per produrre anche una rivoluzione semantica. Se le cose dovessero proseguire così è abbastanza facile immaginare nel prossimo futuro una Baghdad sarajevizzata e suddivisa in zone etniche pronte a spararsi l'una contro l'altra. Adesso in parte questo già avviene, solo che le divisioni non sono così nette e gli assassinii avvengono casa per casa anziché quartiere per quartiere.

Una partita pericolosaSe questo è il futuro dell'Iraq sarà cosa che si potrà comprendere meglio soltanto nei prossimi giorni. La partita che si sta giocando, però, è esattamente questa. Due settimane fa a Baghdad agguati e omicidi sembravano essersi spenti: era accaduto semplicemente che le truppe americane avessero circondato Sadr City, bloccando il flusso delle plebi e del banditismo sciita. Poi Moqtada Al Sadr è rientrato nel governo e l'esecutivo ha bloccato l'azione americana poiché «gli sciiti di Sadr City sono fratelli». Nei prossimi giorni vedremo se fra scontri e stragi l'atteggiamento della Casa Bianca sarà destinato a mutare. Nella vita bisogna essere ottimisti.

Fonte: La Stampa

22 gennaio 2007

Il futuro Apple




Fonte

Windows Vista firmato da zio Bill

Costa 259 dollari su Amazon la versione firmata del DVD della Microsoft Windows Vista Ultimate UPGRADE Limited Numbered Signature Edition.
Si tratta, in apparenza, di una versione limitata di Vista Ultimate infilata nella sua elegante confezione nera e che al centro, come si può vedere dalla foto, evidenza una firma facilmente riconoscibile, quella di Bill Gates, founder e chairman di Microsoft.
Correttamente Engadget dubita che si tratti di un'offerta proveniente da Microsoft e sospetta che non sia altro che la riproduzione di una firma apposta su un certo numero di copie. Come upgrade a Vista, comunque, il prezzo è quello di listino Microsoft.

Skype aumenta i prezzi

Skype ha varato la prima grande rivoluzione dei prezzi SkypeOut, cioè di quelli per chiamare numeri di telefono normali.
Mossa annunciata da settimane e adesso diventata realtà.
A prima vista, una delusione: Skype ha aggiunto uno scatto alla risposta su tutte le chiamate SkypeOut, pari a 4,5 cent Iva inclusa, senza cambiare la tariffa Global Rate, quella con cui si chiamano le principali destinazioni del mondo.
Resta 1,7 cent al minuto (con l'Iva lussemburghese del 15 per cento, è 1,95 cent).
La mossa è stata presentata dal marketing di Skype con un gioco di specchi: l'hanno definita un calo dei prezzi, perché adesso nella Global Rate sono entrate alcune destinazioni minori, che prima costavano di più- Guam, Israele (inclusa Gerusalemme), Lussemburgo, Malaysia (inclusa Kuala Lumpur), Porto Rico, Repubblica Ceca (inclusa Praga), Alaska e Hawaii negli Stati Uniti, Ungheria (inclusa Budapest).
In realtà, poiché il grosso delle chiamate è verso le destinazioni che già prima erano nella Global Rate, questa mossa di Skype sembra essere meglio definibile come un rincaro delle tariffe.
Il che, già di per sé, è notevole: è forse la prima volta nella storia che un servizio di telefonia voce importante aumenta i prezzi, invece di diminuirli.
In contro tendenza, quindi, rispetto al calo delle tariffe che sta investendo gli operatori telefonici tradizionali e VoIP negli ultimi anni.
Né Skype ha colto l'occasione per abbassare le tariffe verso i cellulari italiani, come da mesi promette di fare: già erano non competitive (28,8 cent al minuto); adesso si aggiunge anche lo scatto alla risposta di 4,5 cent.
È questa, in realtà, solo la prima fase della svolta di Skype; ce ne sarà una seconda (quando, non è stato detto), con l'arrivo di SkypePro.
Una tariffa flat che includerà illimitate chiamate verso Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Corea del Sud Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Hong Kong, Irlanda, Italia, Giappone, Gran Bretagna Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera e Taiwan.
Per le destinazioni europee, la flat vale solo per le chiamate a numeri di rete fissa. SkypePro forse toglierà un po' di amaro in bocca causato dall'arrivo dello scatto alla risposta, una novità spiacevole anche perché anacronistica- dal punto di vista tecnologico- in tempi di VoIP e che ricorda agli utenti il peggio della telefonia Pstn.
Lo scatto alla risposta non ha più infatti un corrispondente a livello di costi industriali; non da quando anche gli operatori Pstn come Telecom Italia hanno migrato su IP le proprie reti.
Bisognerà vedere però se la flat internazionale SkypePro avrà un prezzo adeguato alla concorrenza: dovrà essere inferiore ai 15 euro al mese, per reggere il confronto con analoghe flat già disponibili, anche in Italia.
Già i concorrenti non perdono occasione per rinfacciare a Skype l'aumento dei prezzi e cercare così di strappargli qualche quota di mercato.
È indubbio che non ci voglia molto a trovare operatori più economici di Skype verso numeri di telefono normali, una riflessione va fatta, però: È vero che ci sono servizi più economici di Skype, ma a consumo, verso rete fissa, la differenza è di qualche centesimo di euro, anche se si somma lo scatto alla risposta.
Verso l'Australia, un'ora di telefonata con Skype costa solo 9 cent in più rispetto a quella con il concorrente più economico.
Differenza trascurabile, se si calcola che Skype ha un punto di forza senza pari: 130 milioni di utenti registrati verso i quali la chiamata è gratis.
L'utente può quindi essere invogliato a chiamare con Skype anche i numeri normali, per una ragione di comodità: usare la stessa applicazione con cui è solito telefonare gratis verso altri account Skype.
E, in effetti, è proprio nella grande comunità di utenti Skype che si può individuare la ragione di questo aumento di tariffe.
Crescendo gli utenti Skype, aumenta proporzionalmente il numero di chiamate gratis che la rete deve gestire.
La percentuale di chiamate SkypeOut, per una ragione statistica, tende a diminuire rispetto al totale, man mano che aumenta il numero di utenti. Perché la gente è più portata a telefonare gratis, che a pagamento.
Per rientrare nei costi e continuare a investire nello sviluppo del software, quindi, Skype è costretta rimodulare i prezzi di SkypeOut, che resta la sua quasi esclusiva fonte di entrate.

Fonte: http://telefonino.leonardo.it

L'uomo che spiccò il volo su una sedia da giardino legata ai palloncini

Molti la ritengono una leggenda metropolitana, ma la storia (per quanto leggermente modificata) di Larry è autentica: nel 1982, Lawrence Richard Walters prese una sedia da giardino e vi legò 45 palloni-sonda pieni d'elio. A bordo del suo improvvisato veicolo, iniziò a prendere quota ben oltre le sue previsioni iniziali, raggiungendo oltre 4500 metri di quota e andando a interferire con il traffico aereo del vicino aeroporto di Long Beach.

Presso Markbarry.com viene periodicamente ripubblicata l'esilarante registrazione della conversazione radio fra Larry, la torre di controllo e gli amici di Larry; il rientro a terra fu altrettanto scoordinato, perché Larry finì sui cavi dell'alta tensione, causando un blackout elettrico nella zona. Fu arrestato e multato per la sua prodezza, che gli fruttò varie apparizioni televisive e una popolarità eterna come mito della Rete.

Fonte: Copiato pari pari da un pezzo di questo articolo di Paolo Attivissimo

21 gennaio 2007

Eventi in provincia di Varese

RASSEGNA JAZZ ALL'AUDITORIM
da Venerdi 2 Febbraio 2007 a Giovedi 1 Marzo 2007
Appuntamenti della rassegna jazz all'Auditorium
-venerdì 2 febbraio 2007 ore 21.00 PAOLO FRESU DEVIL QUARTET tromba:Paolo Fresu - chitarra:Bebo Ferracontrabbasso:paolino Dalla Porta - batteria:Stefano Bagnoli
-giovedì 15 febbraio 2007 ore 21.00 ROSSANO SPORTIELLO&FABRIZIO BOSSO "Jazz Standards"
-giovedì 1 marzo 2007 ore 21.00 ROBERTO GATTO QUARTET batteria:Roberto Gatto - piano:Luca Mannutzasax:Daniele Tittarelli - contrabbasso:Luca Bulgarelli
Castano Primo (MI); Auditorium A.Paccagnini
sito ufficiale


CONCERTO LIRICO
Sabato 3 Marzo 2007
Concerto lirico con musiche e arie famose, tratte dalle opere piu conosciute. Alle ore 21.15Teatro Agorà (Oratorio), Piazza S. Giovanni Bosco, Carnagosito ufficiale agora@mediatessile.com


"PAKISTAN di Maria Assunta Lenotti"
Mercoledi 31 Gennaio 2007
Una finestra sul mondo: reportages con proiezione di diapositive e filmati, 20° rassegna, 2006-2007 "Pakistan di Maria Assunta Lenotti"Ingresso liberoPer informazioni: 0332/263.483
ore 21.00
Circolo Endas "Severo Piatti", via Oriani 121, Varese


SEMINARIO DI ASTROLOGIA PSICOLOGICA
Domenica 4 Febbraio 2007
SATURNO:Ossatura e struttura – Controllo e padronanzaLa d.ssa Lidia FASSIO, Astro-psicologa di talento, ci conduce alla scoperta e alla conoscenza del Signore dell'universo dal paventato falcetto. Ultimo dei pianeti visibili ad occhio nudo e limite del mondo planetario degli antichi; era la semenza di tutto, ma divorava i propri figli. Padre dell'Olimpo, Saturno segna tre passaggi fondamentali nella vita: la formazione, la maturità e la vecchiaia.La conferenziera analizzerà il Saturno personale dei partecipanti che lo desiderano.
informazioni: 0332 223770 - 348 4434824
Palazzina della cultura, via sacca 11, Varese


CLIMA: PASSATO, PRESENTE,FUTURO
Sabato 16 Giugno 2007
Il Comitato Lozza Europea per la serata del 16 giugno alle 21,15 presso il ristorante Lo Scoiattolo (circolo familiare) di Lozza, ha organizzato un dibattito in collaborazione al Centro Geofisico Prealpino per informare dell'evoluzione del clima sul pianeta Terra. Relazionerà la Dott.ssa C. Galli.Lozza
lozza.europea@jumpy.it


FRANCESCO D'ASSISI, DI DIO LO JULLARE!
Sabato 27 Gennaio 2007
Debutto ufficiale dello spettacolo teatrale "Francesco d'Assisi, di Dio lo Jullare!", della compagnia Entrata di sicurezza. Un testo completamente inedito sul poverello d'Assisi (Testi teatrali di Massimiliano Paganini - musiche Davide Di Palma). Teatro Dante di Castellanza
sito ufficiale informazioni@entratadisicurezza.it

20 gennaio 2007

Scaricare film da internet non è reato a patto che non ci sia ''finalità di lucro''

Scaricare film da internet non è reato a patto che non ci sia ''finalità di lucro''. E la condanna penale non scatta nemmeno se l'opera scaricata dal web è coperta da copyright. Lo ha stabilito la Terza sezione penale della Cassazione che ha accolto il ricorso di Eugenio R. e di Claudio F., due studenti torinesi che erano stati condannati per aver ''duplicato abusivamente opere cinematografiche'', giochi per psx, video cd e film, ''immagazzinandoli'' su un server del tipo File transfer protocol ''dal quale potevano essere scaricati da utenti abilitati all'accesso tramite un codice identificativo e relativa password''. Secondo la Suprema Corte, che ha annullato la sentenza impugnata ''perché il fatto non è previsto dalla legge come reato'', deve essere ''escluso che la condotta degli autori della violazione sia stata determinata da fini di lucro, emergendo dall'accertamento di merito che gli imputati non avevano tratto alcun profitto economico dalla predisposione del server FTP, mentre dalla utilizzazione dello stesso traevano sostanzialmenhte profitto i soli utenti del server medesimo''. Il principio è fissato nella sentenza 149 redatta dal consigliere Alfredo Maria Lombardi.

Roma(Adnkronos/Ign)
Yahoo news

Aggiornamento 22/01/2007:
Dai commenti, giustamente, mi segnalano la possibilità di capire male questo articolo.
La legge italiana vieta ancora di scaricare da internet un film!
In questo caso però questi ragazzi sono stati beccati a condividere file e sono stati processati e il giudice alla fine non li ha puniti.
Come dice punto informatico: "scaricare file è, e rimane, un illecito. Che poi questo sia difficilmente perseguibile è tutto un altro paio di maniche."

14 gennaio 2007

Ho finito Tomb Raider!

hehe... Ho finito tutto Tomb Raider Legend :)



Ora aspetto la primavera per l'arrivo di Tomb Raider Anniversary con un po' di dinosauri :)

05 gennaio 2007

Critiche ad Apocalypto

Domani uscirà nelle sale italiane il film Apocalypto di Mel Gibson, l'Italia è l'unico paese in cui Apocalypto non viene vietato e la commissione italiana per la censura si è divisa: i rappresentanti dei genitori gridano allo scandalo e vorrebbero vietare il film agli under 15; dicono inoltre che questa situazione «va avanti da tempo. Queste commissioni tutelano più che i minori soprattutto gli interessi delle produzioni. Ogni settimana per i rappresentanti dei genitori, che matematicamente finiscono in minoranza, è una vera battaglia». La legge italiana che gestisce questa cosa è vecchia di 45 anni e tutela solo contro il nudo nelle sale.

Nel film la caduta della civiltà Maya è scandita da teste mozzate (in campo lungo, osserva il distributore che gongola per la pubblicità gratuita), pugnali infilati nella pancia (senza squartamenti, osservano i fans di Mel), e poi sgozzamenti, stupri, torture, massacri di donne e bambini inermi, cuori pulsanti strappati dal petto. L'ultima provocazione di Gibson colpisce il pubblico con l'arma della violenza esplicita. I politici prendono posizione, e Mel ha fatto il miracolo: i due schieramenti la pensano allo stesso modo. «Al contrario di USA, Germania, Olanda, Irlanda e Canada, l'Italia non pone restrizioni a un film così cruento, qualcosa non va nei meccanismi di controllo», dice il deputato della Margherita Riccardo Villari. «È un errore non porre limiti a scene che possono turbare i bambini», dice Antonio Tajani, presidente dei deputati europei di Forza Italia.

E intanto noi guardiamo con indifferenza l'esecuzione di saddam e nessuno la vieta ai minori...

Vi dirò se esagerato dopo che l'avrò visto.
Ciao

04 gennaio 2007

Tomb Raider Anniversary

E' in arrivo Tomb Raider Anniversary!
Sarà basato sulla storia del primo Tomb Raider utilizzando la grafica e il modo di gioco di Tomb Raider Legend.
Attendo con ansia l'uscita e speriamo bene!

03 gennaio 2007

Patente a 100 anni

Trento, 3 gen . - (Adnkronos) - Guiness dei primati per Giovanni Viglione che ieri ha compiuto 100 anni e superato brillantemente l'ennesima visita medica per la conferma della patente di guida. Nonno Nino, di origine napoletana ma residente a Rovereto, in provincia di Trento, potrà così continuare a guidare per altri tre anni la sua 500 verde metallizzata. ''Nonno Nino'', classe 1907, un secolo di vita, nel pomeriggio di ieri ha festeggiato il duplice avvenimento insieme a figli, parenti e amici in una sala dell'oratorio di Santa Maria allestita per l'occasione. Le felicitazioni gli sono giunte anche dall'amministrazione comunale. All'ADNKRONOS ha dichiarato: ''Si vede che anche loro mi vogliono bene''. Giovanni Viglione ha quattro figli: Adriana, la maggiore, ha 72 anni; Giorgio e Sergio sono i due gemelli di 69 anni e Gabriella è la più piccola. E' lei che ha organizzato i festeggiamenti. ''E' quella che si dedica di più a me - fa sapere nonno Nino - ma sono tutti tanto buoni e affettuosi con me''.

Eccezionalmente lucido, il centenario tiene a far sapere che ''i medici si sono congratulati''. Gli hanno confermato un unico limite: dovrà sempre tenere attivo un apparecchio acustico, registrato sulla patente. Per il resto, guida senza neppure gli occhiali. Non solo. Dipinge, va in piscina, gioca a bocce, fa cyclette, frequenta i corsi dell´Università popolare e... gioca a freccette con i nipoti.

(Adnkronos)