28 marzo 2007

Basta Nichel, Cadmio o Litio: pile allo zucchero

WASHINGTONUn gruppo di ricercatori, guidati da Shelley Minteer presso l’università di Saint Louis, è riuscito a reliazzare la batteria «dolce», utilizzando l’enzima glucosio deidrogenasi, presente in tutti gli organismi che «digeriscono» lo zucchero.

Rivestendo di questa molecola gli elettrodi di una pila gli studiosi hanno prodotto elettricità, fino a 4 volte maggiore di quella delle normali batterie al litio, utilizzando come combustibile delle zollette sciolte in acqua. Due prototipi di batterie sono stati presentati al congresso annuale dell’American Chemical Society.

Tutti gli elementi costitutivi della pila, il cui prototipo ha fatto funzionare una calcolatrice tascabile, ma che in futuro potrà essere usata per ogni tipo di applicazione, sono biodegradabili.

Un principio simile è stato sfruttato dai ricercatori dell’università di Oxford, che sono riusciti a produrre una cella a idrogeno che non utilizza il platino come catalizzatore come quelle tradizionali, bensì un enzima. La molecola è stata estratta da una delle prime forme di vita che hanno abitato la terra, il batterio Metallidurans che già 2,5 miliardi di anni fa riusciva a sopravvivere in assenza di ossigeno proprio «respirando» l’idrogeno.

La cella realizzata dai ricercatori inglesi riesce a produrre elettricità in un’atmosfera con soltanto il 4% di idrogeno, un livello molto più basso di quello delle celle tradizionali, e l’unico residuo a fine processo è l’acqua.
Articolo di lastampa.it

26 marzo 2007

Samsung presenta un monitor USB

Al Cebit di Hannover, Samsung ha annunciato UbiSync, un monitor LCD da 19 pollici che si collega al PC tramite interfaccia USB e non l’usuale VGA o DVI.
Il display utilizza una tecnologia sviluppata dalla società inglese DisplayLink che, tramite una combinazione hardware e software, emula la presenza di una scheda grafica sul computer.
In base a quanto comunicato il display funziona più che bene in ambito business (32 bit di colore e una qualità video DVD), ma non è certamente adatto ad applicazioni di gaming che richiedono schede grafiche 3D ad alte performance. Piuttosto, l’UbiSync trova la sua naturale collocazione in ambienti dove si usano più monitor contemporaneamente. La risoluzione nativa è di 1600x1200 pixel, con 2 millisecondi di tempo di risposta. La disponibilità è prevista per questa estate.


Articolo di PCOpen

Un trojan si diffonde usando Skype

Da Websense arriva un allarme relativo a un trojan che si diffonde utilizzando il network Skype. Il codice maligno, noto come Warezov oppure Stration, si serve della macchina infettata per propagarsi sui PC di amici e colleghi nella lista Skype.Il trojan non si diffonde in modo automatico, comunque. Se avviato, il codice maligno manda un messaggio a tutti i contatti Skype con il testo “Check up this” e un URL.Se l’utente remoto clicca sull’indirizzo Web, viene automaticamente reindirizzato su un sito che ospita un eseguibile chiamato “file_01.exe” che, se avviato, esegue ulteriori file maligni in locale.Il trojan apre anche una backdoor sul PC, il che consente potenzialmente a un cracker di rubare dati confidenziali o lanciare anche un attacco DoS (Denial of Service). Il consiglio ovviamente è di non aprire file non espressamente richiesti. Maggiori informazioni sono disponibili a questo indirizzo.
Articolo di ilsoftware.it

22 marzo 2007

La PS3 non apre i giochi per la PS2

Vi copio sotto un pezzetto di questo articolo comparso oggi sul sito del corriere della sera, è un giornalista che ha comprato la PlayStation3 e ora si lamenta che non si aprono più i giochi che andavano sulla PS2. Che notizia sconvolgente!!! (sono ironica)

"Ho comprato la PS3. Il 21 marzo, 48 ore in anticipo sul lancio ufficiale europeo. Oggi, 22 marzo, la rivendo. Anche con il 20 per cento di sconto. Ve la porto a casa. Ve la installo. Ma non chiedetemi di farla funzionare. Perché non ne sono capace.Ci ho provato ieri sera, con mio figlio Francesco, 10 anni, impaziente al mio fianco. «Papà, giochiamo a Pro Evolution Soccer?» (uno dei più diffusi giochi di calcio, ndr). «Certo Franci...». Certo un cavolo. Noi, ovviamente, abbiamo l'ultima versione, la numero 6. Ma è una versione per PS2. E la PS3 che fa? Non la vuole. Rifiuta il disco. Esce un messaggio che dice: «Questo titolo non è al momento compatibile con il sistema PS3»."

Da questo articolo io non traggo una critica a Sony ma una critica ad un uomo che ha speso quasi 600 euro per niente.

20 marzo 2007

Falla grave in Mac OS X ... ma perchè?!?

La newsletter @Risk di Qualys segnala una serie di falle critiche in Mac OS X: basta un'immagine, un file DMG o TAR o un photocast di iPhoto appositamente confezionato per ottenere la "completa compromissione dei sistemi degli utenti". Decisamente imbarazzante.

Apple ha pronti gli aggiornamenti di sicurezza, che è ovviamente consigliabilissimo installare senza indugio. Gli avvisi di sicurezza diramati da Apple sono qui: uno, due e tre.
(Articolo di Paolo Attivissimo)


"Per oltre 26 anni, Apple è riuscita, per quanto possibile, a evitare di imbattersi in problemi di sicurezza. Questo dato positivo è in parte dovuto alla quota ridotta di Apple nel mercato dei personal computer, in particolare se confrontata al gigante Microsoft, leader indiscusso di mercato. Ma la crescita di mercato del sistema operativo Mac OS X di Apple e la straordinaria diffusione e popolarità delle tecnologie Apple, come l'iPod e i servizi iTunes, hanno attirato l'interesse dei ricercatori di sicurezza e purtroppo degli hacker nei confronti dei prodotti Mac OS e Apple, rendendo Apple un nuovo bersaglio per gli attacchi malware.

Apple sembra essere nella prima fase di evoluzione dei malware, dove gli exploit vengono scritti e diffusi a scopo dimostrativo, per mettere in mostra l'abilità tecnica e portare alla notorietà i loro autori. Tuttavia questi attacchi si stanno evolvendo verso forme più professionali, al fine di trarne profitto. Attualmente però, i clienti Apple non costituiscono ancora un obiettivo sufficientemente remunerativo per attirare i malintenzionati. Ma con l'aumentare del successo dei prodotti Apple sul mercato, la situazione è destinata a cambiare.

Sebbene molti utenti Macintosh ritengono che i loro sistemi siano immuni da attacchi, prima o poi dovrannoricredersi. Inoltre, la recente scelta di Apple di passare ai microprocessori Intel potrebbe dare vita a una nuova era di malware per Macintosh. Le minacce a livello di chip non sono ancora disponibili, tuttavia, l'architettura comune non passerà inosservata nella comunità degli autori dei malware. "
(Tratto da un articolo del sito McAfee)



Mac OS si sta diffondendo e stanno aumentando le persone che lo scelgono, visto che lo si può utilizzare, per le funzioni basilari di un computer, al pari di windows: per navigare in internet o ascoltare musica e gestire documenti e foto. Purtroppo la maggior parte dei software sono ancora utilizzabili e vengono ancora scritti solo per Win, quindi molti utenti preferiscono andare sul "sicuro" con windows. Sicuro tra virgolette perchè intendo il fatto di essere sicuri che ci si può installare quello che si vuole e che trovi sempre qualche amico che ti sa spiegare come funziona o reinstallarlo quando si addormenta dopo qualche mese.

Comunque, più si diffonde Mac OS e più cresce il numero di software malintenzonati e diventa importante trovare e tappare i buchi. Quindi cominciare a vedere notizie di falle in Firefox o Mac fa da un lato preoccupare perchè tanti utenti Mac sono convinti di essere in una fortezza invalicabile e perfetta, dall'altro lato fa ben sperare perchè più un sofware viene attaccato e più significa che è importante.Più il mercato Mac cresce e più crescerà il numero di software disponibili e di conseguenza gli utenti interessati ad usarlo.

Ho sempre criticato Microsoft per i buchi enormi che lasciava senza toppa e per il dare sempre la colpa agli utenti che navigano in siti non sicuri o non si aggiornano. Spero di non dover cominciare a fare lo stesso con Apple.Appena una ditta cresce di importanza non ha più bisogno di coccolare i propri clienti o di essere perfetta perchè sa che i clienti arrivano lo stesso.Noi sognatori informatici contro il colosso Microsoft ci ritroviamo ad aver sperato e fatto il tifo per Mac... speriamo di non essere delusi.

Soprattutto io sono contro il monopolio e spero nel progresso tecnologico non legato a quanti soldi ha la ditta che inventa qualcosa o quanto quell'invenzione frutta in soldi. Avere la Microsoft come regina incontrastata nel mercato dei sistemi operativi non aiuta a migliorare la tecnologia con cui vengono fatte le cose. La gente si trova obbligata a scegliere quindi non è più scegliere il meglio, è scegliere il meno peggio!


(Nella foto sopra: Mac Gyver :-)

16 marzo 2007

Il tempo sta cambiando... ma per colpa di chi?

ROMA (Reuters) - Il vecchio luogo comune sulla mancanza delle mezze stagioni sembra essere divenuto ormai verità scientifica. Uno studio presentato oggi sugli effetti del cambiamento del clima sulla vegetazione italiana dimostra infatti il progressivo restringimento delle stagioni di mezzo e il conseguente cambiamento dei cicli vitali delle piante.

"Questo studio ci aiuta a confermare l'entità del problema. Serve un piano nazionale per l'adattamento al cambiamento climatico", ha detto il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio alla presentazione della ricerca "Mappa della Primavera", promossa dal suo dicastero.

"Abbiamo osservato consistenti anticipi nella germogliazione e ritardi nella caduta delle foglie",
ha spiegato Franco Bruno, professore di biologia all'Università La Sapienza e autore della ricerca.
Secondo l'esperto, è dal 1850 che il clima sta andando verso un progressivo riscaldamento innescato da cambiamenti ciclici naturali. Negli ultimi anni, però, l'attività umana ha portato ad un'accelerazione preoccupante del fenomeno naturale di riscaldamento.

"Stiamo attraversando una fase di transizione naturale verso un periodo caldo-arido, ma il problema è la velocità a cui questo sta avvenendo", ha aggiunto il professore.

La ricerca è stata condotta in 23 parchi naturali italiani e ha evidenziato nelle specie di piante osservate un anticipo di circa 20 giorni delle fasi primaverili e un ritardo di quelle autunnali, oltre che una variazione geografica della distribuzione dei tipi di piante.

"Per la prima volta nella storia delle campagne romane si raccolgono già nei campi le fave che normalmente arrivavano solo ai primi di maggio", ha detto Stefano Masini, responsabile ambiente della Coldiretti, l'organizzazione dei coltivatori che ha sponsorizzato la ricerca.

Oltre che a fornire l'ennesima prova dell'esistenza di un riscaldamento del pianeta, monitorare le risposte della flora ai cambiamenti climatici può servire a capire meglio in che direzione sta andando la natura per adattarsi, riallocando le colture e cambiando alcune consuetudini.

"Abbiamo capito abbastanza che bisogna risparmiare sulle emissioni di CO2, ma pochissimo che il clima sta cambiando comunque e che vanno quindi cambiati i nostri comportamenti", ha avvertito il responsabile dell'Ambiente.

Secondo Pecoraro, infatti, se impegnandosi a ridurre le emissioni di gas serra si potrebbe ancora evitare una situazione "catastrofica" di surriscaldamento, il clima è destinato comunque ad essere di tipo caldo-arido nel futuro prossimo.

Per questo occorre partire dai piccoli dettagli per cambiare le cose.

"Anche il sistema burocratico italiano è tarato su inverni più lunghi", ha detto Pecoraro riferendosi alla normativa vigente, che non prevede la possibilità per le autorità cittadine di ordinare lo spegnimento dei riscaldamenti nelle città in caso di temperature eccezionali.

Questo significa, ad esempio, che lo stesso ministro dell'Ambiente non riesce a far spegnere il riscaldamento nel suo dicastero, nonostante il caldo registrato in questi giorni.

"Mi è stato detto che dando un ordine contrario alla legge, (se qualcuno si ammala) ci possono fare causa", ha ammesso Pecoraro.

Articolo di Reuters

Articolo inutile su corriere.it

Vi segnalo un articolo scritto ieri (15/03/07) da qualcuno di veramente retrogrado... sia tecnologicamente che giornalisticamente. A cosa serve un articolo del genere? A parer mio solo a riempire una pagina html...

Ecco l'articolo

Vi cito qualche pezzetto:

"Basta guardarsi intorno per capire quanto la nostra vita è cambiata grazie a computer e tecnologie. Anzi, meglio guardare i giovani che ormai da anni ci indicano la via sulla quale noi faticosamente arranchiamo per restare al passo con una evoluzione che si fa sempre più rapida e radicale."

Cominciamo bene!

"Come avveniva in Minority Report, il film di Spielberg (2002), ambientato nel 2054, dove Tom Cruise interagiva con un computer per violare fisicamente ambienti virtuali dove prelevava file direttamente con le mani. Un po’ come se potessimo entrare in una biblioteca virtuale, dall’altra parte del mondo, controllare cosa c’è negli scaffali e poi prenderci un libro per consultarlo prima di rimetterlo a posto, tutto senza spostarci dalla scrivania."

Mi sembra che ci stiamo montando la testa...

"I Technosexual - Basta osservarli: sparano sms alla velocità della luce, considerano la webcam un palcoscenico con cui esibirsi su YouTube, hanno sostituito la company (luogo fisico dove i loro padri trascinavano i pomeriggi) con le community di MySpace e SecondLife, hanno il blog al posto del diario e usano Skype per telefonare tra loro. Gli americani la chiamano post-generation"

Hahaha!

"Anche la profezia storica del giovane Gates, si era nel 1975, sembra superata: «Nel futuro vedo un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa»."

Profezia?!? Questo giornalista si sente Dan Brown!

Buco in Internet Explorer 7.0

Microsoft sta investigando su una possibile vulnerabilità di Internet Explorer 7, segnalata da uno sviluppatore israeliano, sia nella versione per Windows sia in quella integrata in Windows Vista.

Questa lacuna faciliterebbe "il lavoro" ad utenti malintenzionati intetessati a mettere in atto truffe online. L'aggressore potrebbe sfruttare la visualizzazione di un messaggio d'errore da parte dell'ultima versione del browser Microsoft per reindirizzare l'utente su un sito web maligno nascondendo l'URL reale e mostrando, al suo posto, quello, per esempio, di un sito fidato.

Un portavoce ha dichiarato che l'azienda di Redmond "non è a conoscenza di tentativo di attacco basati sulla vulnerabilità segnalata" confermando come i tecnici stiano attivamente lavorando per mettere a fuoco il problema.

Il possibile problema di sicurezza ha a che fare con il messaggio visualizzato allorquando il caricamento di una pagina web venga annullato. Un aggressore potrebbe manipolare tale messaggio creando un link "maligno" che, invece di ritentare il caricamento della pagina, invierebbe il browser su un sito potenzialmente dannoso con la possibilità di visualizzare, nella barra degli indirizzi, un URL arbitario.

"Fintanto che Microsoft non avrà risolto il problema" - scrive Aviv Raff, autore della scoperta - "non fidatevi della pagina che informa sul mancato caricamento di una pagina web".

Raff ha preparato un video in formato Windows Media, visionabile cliccando qui, che illustra il problema.

Articolo di: ilsoftware.it

14 marzo 2007

Tabaccai annunciano sciopero vendita ricariche

Roma - Era stato preannunciato e ieri è stato definitivamente confermato: martedì 20 marzo avrà luogo lo sciopero della vendita di tutte le ricariche telefoniche, organizzato dalla Federazione Italiana Tabaccai, che lo ha indetto "a seguito della notizia che gli operatori hanno abbattuto o abbatteranno a breve i già irrisori margini spettanti alla rete distributiva".

"La categoria - ha dichiarato il presidente della FIT Giovanni Risso - da anni garantisce una distribuzione capillare ed efficiente al servizio del consumatore ed è stata un fattore determinante per il successo della telefonia mobile nel nostro paese. È il momento di vedere riconosciuti i nostri diritti. Non è più pensabile incassare miliardi di euro per conto dei gestori ed essere remunerati con aggi da elemosina. Tengo a precisare, perché i consumatori conoscano il nostro effettivo margine sul servizio, che su una ricarica da 10 euro il tabaccaio percepiva in media 30 centesimi al lordo delle tasse, mentre in futuro, a seguito delle dette diminuzioni, non saranno più di 25. È giunto il momento di dire basta!"

La FIT si scusa con la clientela per il disagio "ma - ha concluso Risso - la categoria non può restare silente di fronte a questa inaccettabile contrazione dei propri margini commerciali, già oggi assolutamente inadeguati".I tabaccai intenzionati ad aderire allo sciopero potranno esporre questa locandina.

Articolo di: PI Telefonia

08 marzo 2007

Memorie phase-change RAM

Santa Clara (USA) - Nella storia delle memorie non volatili il 2007 verrà ricordato come l'anno in cui la tecnologia phase-change RAM (PRAM), promettente alternativa alle NOR flash e non soltanto, ha preso la via del mercato. Entro la fine della primavera, e dopo anni di ricerca, Intel è infatti pronta a consegnare i primi campioni di PRAM ai produttori di device.

La tecnologia PRAM, approfondita in questo articolo di Wikipedia, combina la velocità tipica delle memorie DRAM con la capacità delle memorie flash di conservare i dati anche in assenza di corrente.

Intel afferma che i suoi imminenti chip PRAM da 128 Mbit possono fornire velocità di scrittura e lettura fino a 1.000 volte maggiori a quelli delle Flash, una caratteristica che nei dispositivi mobili (PDA, smartphone ecc.) potrebbe ridurre significativamente il crescente divario di performance tra processori e memoria.

Le PRAM promettono di migliorare le memorie flash anche in fatto di affidabilità e durata nel tempo: il chipmaker di Santa Clara ha detto che i propri chip sono in grado di sopportare oltre 100 milioni di cicli di lettura/scrittura, un numero almeno 100 volte superiore a quello delle flash, e di garantire la conservazione dei dati per oltre 10 anni.

Intel ha sviluppato la propria implementazione della tecnologia PRAM insieme alla nostrana STMicroelectronics, da tempo impegnata nella ricerca di alternative più efficienti alle flash.
Sulle memorie PRAM stanno lavorando anche diversi altri colossi del settore, fra cui IBM, che lo scorso dicembre ha presentato un chip sperimentale basato su una nuova lega germanio-antimonio, e Samsung, che a settembre aveva invece svelato un prototipo da 512 Mbit.
Intel prevede di avviare la produzione in volumi dei suoi chip PRAM entro la fine dell'anno.

Punto Informatico - 08/03/2007

Basta scatto alla risposta!

Non c'è dubbio: dopo l'eliminazione dei costi di ricarica e della scadenza del credito prepagato, il nuovo credo è l'abolizione dello scatto alla risposta. Ne parlano sempre più spesso gli utenti e le associazioni di consumatori, al punto che persino l'Authority delle Comunicazioni fa propria l'iniziativa e propone un emendamento al decreto Bersani affinché - prima che sia convertito in legge - elimini anche questo balzello. E qualcuno sta prendendo la mira anche sul canone Telecom e sulla tassa di concessione governativa.

Il presidente Agcom, in verità, ha addirittura fatto proprie anche le parole che Andrea D'Ambra aveva usato per presentare la petizione online varata per cancellare i costi di ricarica: "È un'anomalia tutta italiana" dice Corrado Calabrò, parlando dello scatto alla risposta, nelle dichiarazioni raccolte da un articolo pubblicato dal Corriere della Sera. Nel mirino di Agcom sarebbero entrati inoltre anche i costi di roaming internazionale, cosa che potrebbe fare la felicità degli utenti e di Viviane Reding, commissario UE per la società dell'informazione e i media, che da quasi un anno si batte per eliminare queste tariffe che lei stessa ha definito "spropositate".

Sull'abolizione dello scatto alla risposta intervengono i Consumatori con reazioni contrastanti, di compiacimento da una parte e di allarmismo dall'altra. Allineandosi a quanto Adiconsum ha già detto ieri, Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, commenta: "Bene la proposta del Presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Calabrò, di inserire un provvedimento ad hoc nel decreto Bersani sulle liberalizzazioni: costituirebbe una risposta tempestiva al balzello dello scatto alla risposta e renderebbe più trasparente l'offerta dei gestori, oltre che più consapevoli le scelte e la percezione di spesa degli utenti".

Anche Telefono Blu Consumatori sta preparando, sul sito SOS consumatori, una campagna per l'abolizione dello scatto alla risposta, definita come l'anomalia "più perniciosa". E non poco onerosa, considerando attendibili i suoi calcoli: "Se calcoliamo 100 milioni di telefonate al giorno (cifra molto attendibile visto che ci sono oltre 40 milioni di utilizzatori) con una media ponderata ed un costo minimo di 15 cents di scatto alla risposta, arriviamo ad un costo per i consumatori di 5,5 miliardi all'anno, considerando ovviamente solo le compagnie che lo praticano".
Secondo Telefono Blu la lunghezza delle telefonate non basta a considerare ammortizzabile quanto addebitato per lo scatto alla risposta: "Inutile eseguire un conteggio per minutaggio dimostrando la diminuzione dei costi con il passare dei minuti, perché il problema è un altro. Bisogna spendere per quanto realmente si consuma". E l'associazione si dichiara pronta ad aprire una campagna di protesta a base di "petizione on line, sciopero delle telefonate, strategie di consumo, rifiuto di nuovi profili".

Lo stesso D'Ambra, in veste di presidente dell'associazione di difesa dei consumatori Generazione Attiva, spende parole favorevoli: "I cittadini devono pagare quello che consumano, lo scatto alla risposta va eliminato e la tariffazione deve essere al secondo e non al minuto come invece avviene oggi per la stragrande maggioranza dei piani tariffari, solo in questo modo si farà pagare l'effettivo consumo al consumatore".
"Stiamo studiando la cosa, dal punto di vista normativo c'è un approfondimento da fare" dichiara in un'intervista alla Camera il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, che aggiunge: "In via generale da adesso in poi ci sarà un governo molto attento ai suggerimenti dell'Autorità in materia di concorrenza".

"Bersani - commenta in una nota il presidente dell'ADOC Carlo Pileri - "ha ragione quando parla di un cittadino italiano di serie B. Negli altri paesi europei si paga per quanto si parla, senza altre componenti di costo che vanno a gonfiare la spesa degli utenti anche perché solo così è possibile comparare le tariffe".

ADOC si dice però anche "preoccupata per i possibili scenari derivanti dalla fine di certi privilegi a favore delle compagnie. Non ci stiamo - prosegue - a subire le ritorsioni delle compagnie sulle vecchie tariffe e sui nuovi profili tariffari proposti ai consumatori. Se reale vantaggio deve esserci per i cittadini, chiediamo che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vigili sull'andamento delle tariffe".

Fuori dal coro di generale compiacimento si chiama invece ADUC, che in merito alla proposta di Calabrò dichiara: "Ci sembra pericolosa oltre che inutile". Inutile perché "questo introito i gestori lo prenderanno da un'altra parte, proprio come sta accadendo per i costi delle ricariche. La pericolosità è perché, come già per le ricariche, si confermerebbe che le tariffe di un libero mercato vengono invece fissate dallo Stato". E questo, dichiara sempre ADUC, perché "cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia, cioè pasticcio anti-mercato era quello delle ricariche e altrettanto sarà questo dello scatto. Nella corsa a mettersi la medaglietta per chi vuole apparire più amico dei consumatori, non ci si rende conto che si sta solo facendo più male, agli stessi consumatori e alle aziende, nonché allo Stato: un'economia in cui le tariffe sono fissate per legge non è un'economia sana e con prospettive".

Da parte mia invece, nel ruolo di media consumatrice, mi lamento anche delle linee telefoniche del tutto inefficenti e del tutto instabili. Quando ci si chiama col telefonino continua a cadere la linea o sentirsi male. E non abito sul cucuzzolo della montagna ma in provincia di Varese!

Punto Informatico