08 agosto 2017

Come funzionano le emissioni di CO2

Allora ragazzi, ho pensato di scrivere questo articolo perché sono andata a visitare una fabbrica di birra e sono rimasta basita su una cosa che spiegavano come innovazione amica dell'ambiente e che sembrava tanto bella, ma io e mio marito ci siamo guardati come per dire: bahh!
Praticamente hanno inventato dei fusti di birra di plastica, invece di quelli in acciaio. Perché per spillare da quelli in acciaio ci vuole l'anidride carbonica e anche per riempirli di birra, e poi, siccome vengono riutilizzati, vengono riportati al birrificio col camion che inquina e poi sciacquati e riutilizzati. Invece quelli in plastica vengono riempiti a pressione, poi vengono spillati sempre a pressione, cioè schiacciando la plastica e poi si possono buttare come le bottiglie di plastica. Ok. Ma poi chi la smaltisce la plastica? Sappiamo che la plastica è riciclabile, siamo ancora abituati a vederla come una cosa bella e buona, ce lo hanno insegnato a scuola. Ma in realtà la plastica è un rifiuto NON biodegradabile, che quindi rimane per sempre (fino a mille anni) ed è estremamente utilizzato, quindi molto problematico per l'ambiente (vedi cosa sta succedendo al mare).
Ciò che rende la plastica non biodegradabile è il fatto di essere costituita da molecole talmente complesse da non poter essere demolite in sostanze più semplici, se non in tempi lunghissimi.
Questo è il motivo che ha portato a vietare l’uso dei sacchetti di polietilene, materiale sintetico ricavato dal petrolio.
Una comune bottiglia d’acqua in questo materiale, può durare 450 anni nell’ambiente.


Quando si parla di sostenibilità di solito si pensa subito alla CO2. In realtà non sarebbe solo questo, vedi ad esempio qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Mobilit%C3%A0_sostenibile

Quindi, oltre al fatto che sostenibile non è sinonimo di emissioni zero, analizziamo un attimo questa CO2: cosa causa queste emissioni di CO2?
Ci sono dei siti internet dove si più calcolare l'emissione giornaliera di CO2 e si calcola spesso partendo dalla corrente elettrica utilizzata o del metano utilizzato.
Vedi qui per esempio: http://www.trekking.it/news/ridurre-emissioni-co2-10-punti.html
O qui:
http://www.ecoglobo.it/eco-guide/co2-prodotta-al-giorno/

"Tenere una lampadina accesa per 4 ore produce 0,2 kg di CO2"

Ma cosa c'entra?
Cosa c'entrano le cose che facciamo tutti i giorni con l'emissione di co2?

Perchè quando uso la lavatrice emetto CO2?
Perchè per produrre energia elettrica si emette CO2. 

Esempi trovati su internet:
Internet. Skype produce ogni anno 24 milioni di tonnellate di CO2, contro i 13.6 di Facebook. Mandare una email comporta solo 4 grammi di CO2, ma se l'allegato è pesante diventano 50 grammi. Internet nel suo complesso ne produce annualmente 300 milioni di tonnellate.

Sport. Una partita di calcio produce 820 tonnellate di CO2, i mondiali di calcio 2010 hanno emesso 2.8 milioni di tonnellate.

Emissioni zero. Una mela colta in giardino è 'zero-emission', contro gli 80grammi di CO2 di una comprata al supermercato e i 150 di una importata dall'estero. Così come asciugare i panni al sole e fare un bagno con acqua riscaldata a energia solare.

Ecco, in questi esempi che ho scopiazzato da internet, si vede anche la questione di emissioni dovute al trasporto delle merci. Se compro una banana sicuramente devo anche pensare al fatto che per portarla qui c'è un sacco di strada da fare. Aerei, navi, camion, ecc.

Da wikipedia:
In natura esiste un equilibrio per l'Anidride Carbonica, che è gestito dagli oceani. Gli oceani possono rilasciare o assorbire CO2 in quanto è solubile in acqua. L'incremento di temperatura dell'acqua diminuisce la solubilità del biossido di carbonio, pertanto l'aumento della temperatura degli oceani sposta CO2 dal mare all'atmosfera, mentre una diminuzione fa avvenire il contrario. Questo bilancio naturale, in assenza di attività antropica, in prima approssimazione, è sempre in pareggio. Esso coinvolge valori di emissioni e assorbimenti maggiori alle emissioni antropiche. Tuttavia, per quanto piccole rispetto al totale, le emissioni antropiche sono sufficienti a squilibrare l'intero sistema.
L'anidride carbonica si va così accumulando nell'atmosfera, in quanto i processi di assorbimento da parte dello strato rimescolato dell'oceano non riescono a compensare del tutto il flusso entrante di carbonio.

Utilizzare unicamente le fonti rinnovabili per produrre energia elettrica dimezzerebbe le emissioni globali di carbonio. Se questo riuscissimo a farlo entro 20 anni, si potrebbe limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C.

Purtroppo in italia dal 2015 abbiamo diminuito l'uso delle energie rinnovabili e stiamo usando per la maggior parte centrali termoelettriche, che utilizzano quindi la combustione di petrolio, gas e carbone.

Dal sito Ispra Ambiente:
La produzione elettrica lorda da fonti rinnovabili è passata da 34,9 TWh nel 1990 a 108,9 TWh nel 2015 con un incremento particolarmente sostenuto dal 2008 fino al 2014 e una riduzione negli ultimi anni. 
Molte attività umane hanno come conseguenza l’emissione in atmosfera di sostanze inquinanti. Tra le attività che determinano maggiori emissioni vi sono i trasporti, la produzione di energia elettrica da
combustibili fossili, i processi industriali, la distribuzione dei carburanti e dei combustibili, il riscaldamento degli edifici, le attività agricole e l’allevamento, l’utilizzo di vernici e solventi. Al cuore di quasi tutti i processi con cui gli inquinanti vengono immessi in atmosfera vi è l’energia: la produzione, la trasformazione e l’utilizzo di energia. 

Qui si fa un confronto con le altre nazioni: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/21/energie-rinnovabili-crescono-nel-mondo-perche-non-in-italia/2843554/


Ciò che non riusciamo a produrre in Italia viene soddisfatto con l'acquisto di energia elettrica dall'estero, trasportata nel paese attraverso l'utilizzo di elettrodotti e diffusa tramite la rete di trasmissione e la rete di distribuzione elettrica.
Secondo i dati di Terna (il gestore della rete elettica Italiana), nel 2015 abbiamo prodotto autonomamente l’85,3% dell’elettricità consumata, mentre il 14,7% è di derivazione estera.
Un po' di corrente elettrica che compriamo dall'estero la restituiamo di notte, però non arriviamo a restituirla tutta, quindi siamo sempre in debito.
Bisogna però dire che stiamo migliorando: Nel periodo 1990-2015 la produzione di energia elettrica in Italia è aumentata  ed è aumentato anche il consumo, dal 2016 invece il consumo è un po' diminuito (-2,3%).
Il saldo import/export rispetto ai consumi elettrici mostra un andamento oscillante intorno alla media del 15,4 % con un andamento in ripresa negli ultimi anni. I dati preliminari del 2016 mostrano tuttavia una repentina diminuzione del saldo import/export che passa da 46,4 TWh nel 2015 a 37 TWh nel 2016 (Scenderebbe quindi quasi al 13%).
Vedi qui: http://www.isprambiente.gov.it/files2017/pubblicazioni/rapporto/R_257_17.pdf

In italia le emissioni sono anche diminuite a causa della riduzione dell’intensità di carbonio nel mix di combustibili fossili utilizzati per produrre elettricità (-6,4% nel periodo 1990-2013 dati Ispra). E' anche per questo che, anche se usiamo meno fonti rinnovabili rispetto al 2015, riusciamo ad emettere meno gas serra e CO2.

In Italia abbiamo alcune centrali termoelettriche veramente all'avanguardia, con filtri per i fumi e la cogenerazione, ecc... però abbiamo anche delle centrali molto inquinanti, come quelle a carbone:
http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2016/07/08/centrali-termoelettriche-italia-tra-piu-inquinanti-rapporto_5224636c-54a6-48b8-8666-7cee22754ddc.html

Una bella fetta di emissioni è dovuto al riscaldamento delle case. Negli ultimi anni è migliorato, visto che si ristrutturano le case vecchie mentre le case nuove sono in classi energetiche migliori.

Le emissioni sono dovute anche agli allevamenti di animali, soprattutto se intensivi:
https://www.essereanimali.org/2017/06/201706quanto-inquinano-gli-allevamenti-intensivi-in-italia/

Quindi, le emissioni sono dovute a tanti fattori, produzione di energia elettrica, trasporti, riscaldamento delle case, industrie, allevamenti, eccetera eccetera... quindi per tutto in pratica, tutto ciò che facciamo tutti i giorni provoca emissioni di CO2 (anche respirare ovviamente!). Cosa possiamo fare? Il problema sono gli sprechi e l'abitudine a fregarsene. Se tutti stessimo attenti e se fossero attenti anche i politici, forse riusciremmo a migliorare la situazione. Mangiare meno carne, usare meno l'auto, risparmiare sulla corrente elettrica e magari acquistarla da sole fonti rinnovabili (ad esempio qui www.enostra.it), tenere il riscaldamento basso d'inverno e limitare l'uso del condizionatore d'estate, comprare cibo a kilometri zero... o piantare un albero tramite www.treedom.net (l'ho fatto io ieri).

Allora... io ho deciso che la prossima macchina che compro sarà una ibrida. Il problema però è sempre lo stesso: le batterie poi chi le smaltisce?
La batteria è l’oggetto di uso quotidiano che provoca più danni all’ambiente. Impiega addirittura più tempo del vetro per smaltirsi completamente. Le sostanze chimiche al suo interno, infatti, sono altamente tossiche e resistenti: piombo, cloruro di zinco, mercurio e cadmio.

Qui qualche idea per lo smaltimento delle batterie: http://www.tecnologia-ambiente.it/auto-elettriche-smaltimento-riciclo-delle-batterie




Alcuni siti interessanti:
https://www.ambientebio.it/permacultura/casa-bio-riciclo-materiali/biodegradabile-i-tempi-di-decomposizione-dei-materiali-piu-usati/
http://ecoradar.it/blog/sostanze-biodegradabili-e-non-a-confronto-come-si-decompongono/
https://www.reteclima.it/co2/
https://www.alisupermercati.it/news/emissioni-co2-che-cosa-sono-632
http://www.isprambiente.gov.it/files2017/pubblicazioni/rapporto/R_257_17.pdf
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/21/energie-rinnovabili-crescono-nel-mondo-perche-non-in-italia/2843554/